L’ossigeno è un farmaco e l’iperbaria (aumento di pressione ambiente superiore a quella atmosferica) è una tecnica che consente una maggiore diffusione dell’ossigeno nei tessuti. L’ossigenoterapia iperbarica permette di aumentare la pressione ambientale (equivalente a una profondità di 15 metri sotto il livello dell’acqua) per consentire ai pazienti di respirare l’ossigeno puro a pressione elevata e aumentarne la diffusione in tutti i tessuti. La camera iperbarica, un cilindro di acciaio, che può avere diverse dimensioni (in genere un diametro maggiore ai 2 metri), è realizzata in modo tale da permettere un facile accesso a pazienti portatori di handicap, carrozzine e barelle. Può contenere diversi ospiti (in genere da 8 a 12) più un accompagnatore (infermiere o tecnico iperbarico), presente per tutta la durata del processo terapeutico.
Il paziente può accedere alla camera iperbarica dopo una visita medica accurata, per escludere controindicazioni e confermare l’indicazione al trattamento. Una volta che tutti i pazienti sono ognuno al proprio posto, si chiude il portello e può iniziare la compressione che dura circa 10 minuti. Quando si raggiunge la pressione (profondità) stabilita, viene chiesto a tutti di indossare le maschere per la respirazione di ossigeno puro. L’ossigeno verrà respirato per 60 minuti, con uno o più intervalli di 5 minuti, durante il quale viene tolta la maschera. A fine terapia la maschera verrà tolta, nel corso della riduzione di pressione, per permettere al paziente il ritorno alla pressione ambiente. Il tempo complessivo del trattamento è di 80-90 minuti. Dopo la terapia non si accusano condizioni di disagio: è possibile guidare e continuare la vita di tutti i giorni.
Il principio fondamentale dell’ossigenoterapia iperbarica è di incrementare l’ossigeno disciolto nel plasma e permetterne la diffusione nei vari liquidi e tessuti, oltre ad altre proprietà molto importanti, elencate di seguito:
— Fornisce ossigeno ai tessuti ischemici;
— Azione antibatterica diretta e indiretta;
— Azione antinfiammatoria e antireattiva;
— Accelera la demarcazione tra tessuto necrotico e quello ischemico recuperabile;
— Deprime la risposta immunitaria cellulomediata;
— Favorisce la produzione di collagene;
— Modifica il bilancio prostaglandine;
— Antiedema;
— Facilita la rivascolarizzazione di aree ischemiche;
— Attiva l’osteogenesi e la deposizione del calcio;
— Aumenta la permeabilità della barriera ematoencefalica.
Oggi le indicazioni al trattamento di ossigenoterapia iperbarica raccomandate dalle società internazionali (Undersea and Hyperbaric Medical Society e L’European Underwater and Baromedical Society) sono una dozzina. Anche in Svizzera (Ospedale Universitario Ginevra e “Hyperbarzentrum Basel”) la terapia iperbarica viene utilizzata, come nel resto del Mondo, per trattamenti di affezioni acute e croniche.
Indicazioni riconosciute dalle Casse Malati (Ordinanza del DFI sulle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (Ordinanza sulle prestazioni, OPre):
— Intossicazioni da monossido di carbonio (CO) e da cianidi
— Malattia da decompressione e embolia gassosa
— Embolia gassosa iatrogena venosa o arteriosa
— Infezione anaerobica e aero-anaerobica
— Sindrome diabetica del piede stadio ≥ 2B (secondo Wagner-Armstrong)
— Osteomielite acuta della mandibola
— Osteomielite cronica
— Lesioni attiniche croniche o tardive